Anche in autunno la natura ci offre tante erbe spontanee mangerecce che possiamo raccogliere o semplicemente osservare per imparare a riconoscerle.
Ho trovato la borragine (Borago officinalis) ancora in fiore, la cosidetta pianta del buonumore, borago gaudia semper ego, ovvero con la borragine sto sempre allegro (Plinio il Vecchio).
Buonumore nel senso che ha trovato un sempre largo impiego nei casi di malinconia, depressioni e stati di angoscia.
La borragine contiene anche alcaloidi quindi non bisogna abusare e ricordarsi, come disse il medico, naturalista e filosofo tedesco Paracelso "la dose fa il veleno".
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| Nei campi: esemplare di borragine in fiore, da noi chiamata guràsa (28/09/24). |
Il farinello, o farinaccio o spinacio selvatico. Il Chenopodium album è ricco di fitocomposti tra i quali flavonoidi, isoflavoni e polifenoli che suscitano grande interesse per il loro potenziale ruolo nel mantenimento dello state di salute e nella riduzione del rischio di cancro.
Un bel piatto a base di farinello ha anche un altro vantaggio. Il rapporto sodio/potassio è ottimale per tenere bassi i valori pressori (www.roberta-martinoli-nutrizionista.it).
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| Nei campi: esemplare di farinello in fiore, in dialetto maiaron salvàdego (28/09/24). |
Di seguito altre specie vegetali eduli che ho incontrato:
1) Menta selvatica 2) Grespino comune 3) Grespino comune in fiore 4) Malva comune 5) Barba di becco 6) Porcellana/portulaca 7) Piantaggine lanceolata/minore 8) Piantaggine media.9) Pimpinella 10) Santoreggia montana variegata.




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